In Italia la normativa antiriciclaggio si basa principalmente sul decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 che recepisce a sua volta la direttiva europea 2005/60/CE.
Il decreto ha introdotto nell’ordinamento nazionale una serie di adempimenti antiriciclaggio, finalizzati cioè alla prevenzione e al contrasto del riciclaggio di denaro, beni o altre utilità e quindi con lo scopo di proteggere la stabilità e l’integrità del sistema economico e finanziario.
Deve rimettersi alle Sezioni Unite il quesito se, ai fini dell'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p., sia di per sé ostativa la continuazione tra i reati.
Questo è quanto emerge dalla sentenza 25 ottobre 2021, n. 38174 (testo in calce) della Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione.